Corriere Adriatico 16-10-2008
16Al momento dell’omelia i quattro sacerdoti lasciano la parola ai compagni di scuola: “Sei dentro di noi e ci resterai per sempre”
“CIAO YLE, ERI LA MIGLIORE DI TUTTI NOI”
Lo straziante addio alla ragazza di 18 anni stroncata da un male fulminante
FALCONARA – Ci sono i compagni di liceo, gli amici, la squadra di volley, gli insegnanti, i vicini di casa, gli abitanti del quartiere Stadio per l’ultimo saluto ieri nella chiesa di Santa Maria Goretti a “una persona meravigliosa”. Tutti in silenzio, tutti in lacrime perché è difficile trovare un motivo in quello che è successo. Ylenia Morsucci, 18 anni lo scorso 29 settembre, è stata portata via da un male incurabile in neanche 50 giorni, ma dicono i compagni della V B dello scientifico “sarai sempre con noi”. E proprio ai ragazzi e alle ragazze del Cambi i quattro sacerdoti che hanno concelebrato le esequie (il parroco don Ciro, don Davide, don Giovanni e don Gabriele) hanno lasciato la parola al momento dell’omelia. Una procedura insolita, ma commovente per dare spazio ai ricordi di chi ha conosciuta bene Ylenia. “Ci hai lasciato troppo presto”, hanno detto gli amici sconvolti dal dolore. E poi: “Siamo sicuri che veglierai su di noi”. “Eri sempre pronta ad accoglierci con un sorriso, la più attiva, persino la mattina sul bus, noi dormivamo e tu eri già piena di energia”. “Grazie Yle per quello che ci hai lasciato, non ti dimenticheremo mai”, aggiunge una ragazza fra i singhiozzi. In prima fila il papà Maurizio, con la testa fra le mani non riesce a guardare la bara, la mamma Renata è piegata in due dal dolore e Loris l’amatissimo fratello, mentre i compagni di scuola parlano, si tappa le orecchie per non sentire quanto Yle era eccezionale. E quanto è assurda ed impossibile questa morte. “Yle – proseguono i ragazzi del liceo – prendevi sempre nove e avevi paura di essere interrogata. Yle purtroppo la vita non sempre è una fiaba e non sempre finisce con ‘e vissero tutti felici e contenti’, ma sei dentro di noi e ci resterai per sempre. Eri speciale e ti volevamo un bene dell’anima”. Il fratello Loris la sua lettera “alla migliore delle sorelle” l’ha affidata alla fidanzata Francesca che la legge fra le lacrime, mentre alla fine è la volta del fidanzato di Ylenia, Gianluca. “Ti ho amata – dice – perché senza far nulla mi facevi sentire un re”. E’ proprio questo grande amore che circondava Ylenia da viva e che circonda ora la sua memoria a dare, secondo don Giovanni, una “speranza in più”. C’è la musica in chiesa. “Cristo – spiega il sacerdote – non è resuscitato per magia, ma perché ha attraversato la vita con l’enorme forza dell’amore”. “Era speciale – mormora un’insegnante – non era solo brava, era eccezionale, una valutazione scolastica superlativa, la media fra il nove e il dieci e poi un carattere meraviglioso, era una persona corretta, affidabile, spontanea, sempre allegra”. E generosa, dicono tutti. “Una così brava – prosegue l’insegnante – poteva stare sulle sue, mettersi un po’ sul piedistallo e invece no, lei aiutava tutti, era disponibile, dava i suoi appunti”.