Corriere Adriatico 15-10-2008
Choc per la morte di Ylenia Morsucci. Gli insegnanti del Cambi: “Era bella dentro e fuori, la migliore”
LICEALE STRONCATA A DICIOTT’ANNI DALLA LEUCEMIA
FALCONARA – “Era bella dentro e fuori”. Una delle insegnanti la descrive così, ma non riesce a dire di più, perché è difficile per tutti pensare che Ilenia se ne è andata. Si erano lasciati a giugno con la promessa di rivedersi per l’ultimo, decisivo anno di liceo, ma Ylenia Morsucci alla fine di agosto è stata colpita da un male che non perdona e che se l’è portata via in neanche cinquanta giorni. Nonostante le cure, nonostante la sua tenacia e la sua voglia di lottare. La studentessa diciottenne (“li aveva compiuti il 29 settembre, in ospedale”, ricordano gli amici) ha chiuso gli occhi per sempre lunedì e ieri per tutto il liceo “Cambi” è stato un giorno di lutto. In classe (la V B) professori e compagni non hanno quasi avuto la forza di parlare, di commentare, di fare lezione. Solo silenzio e lacrime in attesa di uscire da scuola per l’ultimo saluto in ospedale. “Era speciale – assicura una delle insegnanti – non era brava, era eccezionale, una valutazione scolastica superlativa, la media fra il nove e il dieci e poi un carattere meraviglioso, era una persona corretta, affidabile, spontanea, sempre allegra”. E tanto generosa, dicono tutti quelli che l’hanno conosciuta. “Una così brava – prosegue l’insegnante – poteva stare sulle sue, fare la superiore, mettersi un po’ sul piedistallo e invece no, lei aiutava tutti, era disponibile, dava i suoi appunti. Credo che sia stata una delle mie migliori alunne e una delle più brave del liceo, se non proprio la più brava in assoluto dell’anno scorso”. Secondogenita di una famiglia molto unita ed affettuosa, Ilenia era anche una bella ragazza, “aveva un fisico slanciato, un bel sorriso, era un angelo”. Ma, assicurano i professori, “con una forza di volontà mostruosa”. “Fin quando ne ha avuto la forza ha studiato anche in ospedale – osserva un altro insegnante – le abbiamo mandato del materiale e lei ci ha fatto avere un po’ di compiti delle vacanze, ma le avevano detto che doveva stare tranquilla e guarire, poi tutto si sarebbe sistemato, le avremmo dato una mano, tutti l’avrebbero aiutata con il cuore, perché tutti le volevano un gran bene”. “Non studiava e basta – dice il fratello Loris – aveva tante passioni e poi faceva sport, giocava a pallavolo, l’estate scorsa aveva fatto per un mese volontariato all’istituto Bignamini ed era super disponibile con tutti”. “Voleva studiare medicina – continua Loris – aveva deciso di specializzarsi in ematologia per curare i bambini leucemici e proprio quel male l’ha portata via prima che il suo sogno potesse realizzarsi”. Sul sito della sua squadra la Star Volley Falconara c’è una bella foto che la ricorda ed un saluto all’amica ed all’atleta. Oggi alle 15 e 30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Goretti del quartiere Stadio accanto alla famiglia ci saranno tutti gli amici, i compagni di classe e gli insegnanti.